La vita è un’opportunità, e spesso l’uomo la spreca per sue paure, che a volte frenano, altre incitano ad andare oltre. Cercando il senso della sua esistenza, approda in isole che non esistono, o servono solo per autocelebrarsi. Il pensiero etico di Erich Fromm, cita l’unico prodotto essenziale di una ricerca che alla fine differenzia l’essere dall’avere: ‘l’uomo come fine , non certo come mezzo’.
“Cosa ostacola questo percorso ? Un Autore non occidentale, Krishnananda , indica proprio nella paura uno degli impedimenti ad evolversi. Paura delle critiche, delle perdite, del castigo, la paura di esporsi e di confrontarsi. E’ una forza nascosta che può causare ansia, sabotare la creatività e renderci rigidi o sospettosi. Come superarla ? Guarendo dai sensi di colpa, abilmente inculcati da chi vuole esercitare un potere sull’uomo “: dalla profonda testimonianza della Presidente del Centro Studi Erich Fromm , Prof. Silvana Lautieri, all’incontro a cura dei Proff. Mario Mastropaolo e Giovanni Casertano sul tema ‘Naufragi Esistenziali’ svoltosi il 29 Ottobre presso l’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale e Transpersonale di Via Andrea d’Isernia 20, si erge l’auspicio di una nuova maturità umana, sganciata dalla materialità per pilotare il nuovo secolo e non finire con vuoti cogenti. L’analisi di Fromm individua i tre vincoli con cui fare i conti: l’istinto, l’influenza della società, i problemi etico-religiosi; mentre il noto psicoanalista Alfred Adler intercetta in tre campi, i luoghi per realizzare tali aspettative: il lavoro, gli affetti comuni, l’amore: “ Senza queste l’uomo è frustrato, e la nostra società non ci aiuta a realizzare le nostre potenzialità ma solo il profitto del capitale investito “.
Se i sensi di colpa sono conseguenze del conflitto tra essere e avere, Silvana ha citato il libro di Erich Fromm ‘L’amore per la vita’, perché essi nascono quando l’uomo sente che non ha obbedito al comando, ma ha agito di suo: “ I giovani sono alla ricerca di principi per una nuova etica, che contro i sensi di colpa, manifesti una nuova sincerità che non fa mostra di virtù, tipica della società borghese “. Freud affermava che nella scuola si rifiuta ogni modello imposto, e senza creatività, si arriva allo ‘stordimento’ citato da Fromm come negazione di una sana rigenerazione. Si instaura un narcisismo che coinvolge anche i sentimenti: mutuo scambio di istinti in assenza di diritti.
La proposta finale di Silvana è stata quella di celebrare 25 anni del Centro Studi Erich Fromm, il 1 Ottobre 2015, con il ‘Giorno dell’uomo’; per vincere il silenzio che opprime, perché “essere al mondo ci rende tutti piccoli o grandi eroi, perché consapevolmente o inconsapevolmente, andiamo incontro a piccoli o grandi dolori, conservando intatte le piccole e grandi speranze: quella di superare le sconfitte o di poterle almeno dignitosamente gestirle, senza appunto naufragare “.
BRUNO RUSSO
da 'IL ROMA' del 10.11.2014