Il mare non puo' fare a meno della terra , e in un ipotetico paradiso nessun luogo potrà' mai privarsi del panorama di almeno uno spicchio di blu. Da questo amore sono nate tante isole, ove storia mito e leggende hanno creato un miscuglio di fascino ove il mare e' sempre protagonista, talvolta minaccioso e tenebroso ma proprio per questo, ancor più' appagante. A Capri per esempio il blu non è solo un colore ma è anche la chimica che talvolta chiamiamo mistero, custodito gelosamente dal ricordo degli anziani, come quel Dino Falco che mi rivelava come vere le mie supposizioni, che cento anni fa furono più ampia materia di scenziati ed intellettuali riposta nei loro scritti: il blu di Capri poteva non essere un mito ma una fisica nata dal connubio tra il mare e la terra, e riversata in volumi scritti da svedesi, americani, austriaci, tedeschi, che hanno preferito la sognante Capri alla schiva Napoli, ove la cultura non prendeva piede ma preferiva spostarsi altrove. Così, i ricordi di un caprese doc, mi rimandavano a qualcosa di flebile ereditato da padri illustri, che sapevano che alcuni libri li avrei potuti trovare adesso presso l'Ambasciata austriaca a Roma, a Via Bruno Buozzi, per esempio, anche se poi tale approfondimento non l'ho mai fatto, perché la spinta di Falco si addormentò per sempre con lui nella sua casa di Matermania, inserita nei ricordi del famoso ristoro ' La palette ' ove il padre, Paolo Falco, suonava il violino durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Restava il mare, il suo blu profondo, i luoghi posti all’attenzione del visitatore distratto, come la famosa Grotta di Matermania nella zona omonima che si raggiunge da Via Forlovado salendo per Via Tiberio , dirigendosi verso la villa di Curzio Malaparte: ivi i romani adoravano la dea Cibele, e per un effetto di luci ed ombre proiettate dalle onde avvolgenti, soprattutto in determinate occasioni stagionali, si ha la netta impressione di vedere la natività incisa nella roccia, con San Giuseppe, la Madonna, il bue e l’asinello, senza dimenticare la culla, con i piccoli raggi che escono dal volto di Nostro Signore infante.
Come non citare poi, una misteriosa croce scolpita nella roccia che scende a valle percorrendo la scala fenicia che congiunge Anacapri a Capri, partendo dall’arco nei pressi dell’abitazione museo di Axel Munthe. E’ impressionante non solo per la precisione e la profondità della parte scolpita, ma soprattutto per la targa che vi è posta con la scritta: “Incisa per volontà dei Vescovi di Capri anteriormente al XVIII secolo, a protezione dai pericoli e dagli spiriti maligni!”. Fa riflettere il sapore della magia di un pezzo di roccia bagnata , amplificando ancora una volta il ruolo del mare che protegge nello stesso momento in cui il navigante attraversa il suo destino, remando tra sogno e realtà', tra cristianità' e paganesimo, uniti per sempre in certi luoghi.
Come non sottolineare poi, l’esistenza della lucertola azzurra e della stessa colorazione unica al mondo, per la Grotta Azzurra di Anacapri: è un mito o una concreta presenza scientificamente provabile? Qui si aprirono le porte dell'arcano lasciando entrare nella mia mente dopo i racconti dotti degli anziani del posto, documentabile da ricerche di antica fattura, la supposta presenza in epoca antichissima, di uranio radioattivo nelle viscere dell’isola, tra il mare e la roccia, e la cui fuoriuscita sarebbe all’origine di molte cose belle e meno belle, intrise da fantasia e realtà': la colorazione della Grotta Azzurra e della stessa lucertola, la colorazione nell’aria in determinati orari pomeridiani soprattutto nell’ampia zona che sta a valle di Villa Jovis , riscontrabile nei riflessi di alcune costruzioni in prossimità' del Ristorante ' La Savardina ' e, purtroppo, anche il notevole tasso di malattie genetiche esistente nell’isola da sempre; un primato per il luogo, a torto addebitato ad incestuose storie di unioni tra parenti per non spostare il baricentro genetico . L' uranio radioattivo diventava una terribile presenza ed io cercavo di non pensarci troppo, anche se avrei voluto a lungo interrogare il testimone principale, il mare, per scoprirne i segreti che celava.
Dove trovare le evidenze, i luoghi ove un tempo tale presenza era più evidente, e si è posto rimedio opportuno, isolando la zona? Forse nella famosa Grotta Oscura, che fu murata senza spiegazione il 15 Maggio del 1808, quando una frana fece precipitare in mare un costone della roccia sul quale era stata costruita la Torre della Certosa, anche se si afferma che fu un fatto strategico in conseguenza della rivoluzione napoletana? La Grotta Oscura appartiene alla vastità di grotte e anfratti, alcuni dei quali più ampi e belli della stessa Grotta Azzurra , secondo quanto riportato in antichi testi, che poi sono spariti nel tempo, opportunamente chiusi nei vari ingressi da massi pesantissimi impossibili da rimuovere!
La suggestione di tali racconti, si accompagna ad una certa identità libertina propria del mare e dei suoi navigatori, che a Capri si unisce alla storia di un certo imperatore Tiberio, e della sua famiglia che si sarebbe poi ivi stabilita con tutta la discendenza, soprattutto in prossimità della zona che sale verso Villa Jovis: un luogo che sembra tagliato tra due sponde di mare, di cui una per la sua esposizione e' la più selvaggia e angosciante per i dirupi a spiovente sull'acqua. Sopravviene la legenda che narra di un Tiberio che rastrellava le più belle donne del luogo e organizzava feste trasmutabili in orgia, specialmente in occasioni di grandi vittorie militari; con l’insana usanza di ucciderne alcune dopo l’unione carnale, facendo buttare i corpi proprio da tali vette scoscese.
Potrei andare all'infinito con certi racconti, ma laddove la legenda si incontra con la fisica, come il mare con la terra, si erge un mistero più recente: la scomparsa di Ettore Majorana, genio della fisica e schivo verso i tanti ruoli universitari che gli furono proposti, tranne la cattedra di Fisica Teorica , trasferendosi da Roma a Napoli, presso l'albergo 'Bologna'. Egli amava il mare e le sue proprietà', il suo fascino e la sua pericolosità', specialmente quando scrisse la " Teoria simmetrica dell'elettrone e del positrone. Atomi orientati in campo magnetico variabile", opera che colpisce non poco per le teorie troppo spinte sulle proprietà' dei nuclei in presenza del campo magnetico variabile. Dopo aver trascorso riposando mezza giornata a Palermo nel Marzo del 1938, prese senza dare spiegazioni il piroscafo che lo doveva riportare a Napoli, e fu intravisto sul ponte del natante in prossimita' di Capri.
Da allora non se ne seppe nulla; il suo personaggio e' rimasto nei ricordi di alcuni marinai capresi che attestano di averlo visto camminare fluttuante come quelle onde che anche d'estate lambiscono il lido Nettuno prospiciente la Grotta Azzurra, complice un mare che per la sua profondità' in quel luogo preciso, risulta ancora più' blu. Qualcuno dice che si sia suicidato , altri che aveva fatto scoperte sensazionali che voleva condividere con il fascino del mare: come mai l'ultima persona che l'ha visto, la sua studentessa preferita, alla quale Ettore disse ' ci rivedremo ', ha continuato a vivere tra Napoli e Capri? Su tutto una sola certezza: il blu del mare resta in alcuni luoghi l' evidenza di una fisica nascosta, ma anche di una riflessione profonda. Il pensiero umano si può' arrestare ove esiste una chiusura sociale e politica, ma non in quegli anfratti in mezzo al mare, ove non esistono freni, come diceva Axel Munthe, che tra l'altro per le sue facoltà' di occultista dalle facoltà' notevoli, aveva destato l'interesse di Hitler che credeva anche di essere la reincarnazione di Tiberio e voleva acquistare a tutti i costi Villa San Michele. Alla fine resta la musica del mare, che oltre ad essere un bene da difendere e' un antico testimone da ascoltare, l'unico veramente attendibile in quanto intriso da una spudorata sincerità e introspezione , come raffigurava lo stesso Axel : " Un uomo può sopportare molto finché può sopportare se stesso. Può vivere senza speranza, senza amici, senza libri, perfino senza musica, fino a quando può ascoltare i suoi pensieri come le onde del mare che li custodiranno per sempre ".
BRUNO RUSSO