con Federica Catalano e Cristiana Liguori
Sabato 26 e Domenica 27 NOV.2022 h.20.30
Info e Prenotazioni: 338 2670056
Alla Serra
Vicoletto Santa Maria Agnone n.3
Nei pressi del Pio Monte della Misericordia
Napoli
Uscita Metropolitana -Duomo-
Uno spazio Teatrale trasformato in una piccola cella e in un cortile di una prigione femminile, dove due compagne di cella si raccontano, in tono spesso allucinato, si raccontano e si deridono. Ridono delle proprie ossessioni che con il tempo si sono trasformate in manie, ed è proprio quell’ossessione resa quotidiana dagli automatismi di un pensiero che incarcerato anch’esso si auto infligge un’ulteriore ironia sarcastica, vuota,
pungente e amara ma anche sofisticata. L’opera: "Detenute” di Cristiana Liguori che ha un passato di attrice e ballerina, ora firma questo copione e la regia stessa.
Nel suo spazio teatrale, la Serra art & theater nursery, che è uno spazio di vita in uno dei vicoli bui, alle spalle del Pio Monte della Misericordia dove sono custodite le Sette opere della Misericordia del Merisi da Caravaggio, prende corpo Detenute. Ed è tra ombre dell’inconscio e bagliori di luce che appaiono le immagini sapienti di sogni tenuti in gabbia, allucinazioni visive evasive della protagonista che sogna ancora l’amore, sogna una vita normale … libera. Tutto cede il passo velocemente agli incubi che si trasformano immediatamente in apparizioni surreali, sogni e distorsioni inesorabili varcano la scena, essi irrompono come dall’inconscio per invadere le detenute, lo spazio è divenuto al limite, psicotico. La società tutta è uno spazio incarcerato, reso folle o folle di suo? Per Cristiana Liguori c’è un attentato continuo alla libertà individuale, una macchinazione sociale che genera prigioni e luoghi chiusi, impersonali, schizoidi. E’ un male creato ad hoc, esso non recupera nessuno ma rende gli uomini sempre più automi, schiavi, succubi, ingenue vittime o carnefici sanguinari e insensibili.
I dialoghi di “Detenute” sono fluidi ma meccanici, si accavallano, in realtà non c’è un sano modo di dialogare, si è disgregato il linguaggio è tutto inesorabilmente appiattito dall’alienazione divenuta anch’essa meccanica e stridente.
Un lavoro profondo che viene presentato in maniera spoglia, volutamente semplice, e non vuole intrattenere a tutti i costi ma esige di esistere, d’essere senza alcuna inflazione dell’io e in assenza di paternalistici cliché riesce a sopravvivere.
Le emozioni sono ebollizioni di incandescenti repressioni al femminile tenute serrate tra i denti, come i racconti di queste detenute, madri
assassine, povere vittime sociali di una società classista, complice e ricattatrice, assolutamente cattiva e violenta, insana.
La danza diviene competizione, non incontro, come tutto il silenzio dei muri tra i tumulti delle emozioni compresse e tutto questo mondo è divisivo, scisso, competitivo, schiacciante, allucinante … perduto.
Uno spettacolo da vedere assolutamente.
Il teatro “La Serra” è un piccolo-grande miracolo che è nato grazie alla volontà di Cristiana Liguori di credere nei sogni, nella speranza e nel dialogo e di perseguire il tutto con sagace intuito, sudore e sacrificio.
W.Rolando Attanasio