E’ innegabile l’esigenza di integrare il nord e il sud dell’Italia che produce e non vuole divisioni, in una discussione sinergica per migliorare le condizioni al contorno in cui il mondo imprenditoriale si trova ad agire, con grande limitazione alla mentalità dell’investimento. Un’impresa che investe è destinata a crescere, ma la crisi non lo permette, e manca il sostegno collegiale per una finanza una volta e per tutte agevolata.
Una vivida macedonia di contenuti, che si possono sintetizzare in un incontro tenuto tempo fa, con l'Associazione “Nord e Sud”, al Palazzo San Teodoro della Riviera di Chiaia, nel salotto di Napoli. Il titolo era promettente e quasi indagatore “Finanza per l’Impresa che investe e cresce “; presieduta dal Presidente di “Nord e Sud” Pietro Perlingieri, con Francesco Prisco come moderatore e Francesco Nasta coordinatore degli interventi che, nel proscenio pompeiano suggestivo della sala, ha ricordato la necessità di misure ‘anticicliche’, atte ad evitare che periodicamente le piccole imprese abbiano difficoltà nell’accesso al credito bancario, perché le stesse banche hanno a loro volta difficoltà ad essere finanziate da altre banche.
Nella penetrazione delle piccole imprese nei mercati esteri , non si permette poi quel ‘ciclo virtuoso’ che consoliderebbe le cose. Le Banche devono facilitare la trasparenza e si deve consolidare il ‘patrimonio di vigilanza’, ovvero la copertura bancaria necessaria.
Una precisazione sull'argomento la fece in tale sede, Severino Nappi, Assessore al Lavoro della Ragione Campania; ricordando il primo incontro sulla Riforma del Mercato del Lavoro, ed evidenziando la scelta di fondo di ‘Nord e Sud’ di non prendere posizione netta, ma aprirsi sempre al confronto, come scritto nel Manifesto Programmatico, anche perché “il rigore senza sviluppo fa stizzire una società”. Il decreto sul lavoro è passato, ma è la strada giusta?
Per Severino, la qualità è anche la capacità di proposizione, con riferimento agli interventi dei giovani imprenditori del programma pomeridiano della conferenza: “tutti hanno una funzione decisiva in funzione della qualità della proposta”. Subito dopo replicò l’Economista Raffaele Brancati mostrando una lunga serie di minuziosi lucidi su “Crisi dei mercati e strategie di crescita”, mostrando risultati in evidente ontrotendenza con i media: errato è evitare di capire la misura con cui si è sbagliato in passato, e le idee devono essere concrete sulla gestione delle amministrazioni, perché il detto di Benedetto Croce “il diavolo è nei dettagli” la dice lunga su cavilli e dettagli.
Tre i pilastri fondamentali: la selezione degli obiettivi, l’identificazione degli obiettivi per disegnare strumenti e procedure corrette, e la logica unita al dimensionamento appropriato per gli interventi. In quindici anni è successo di tutto, e non si deve relegare l’analisi al vecchio concetto di ‘capitalismo familiare’, perché anche con l’aspra concorrenza della Cina, e la fase di crisi maggiore, la reazione delle piccole imprese c’è stata, soprattutto per Campania e Puglia con un occhio particolare alla ricerca e innovazione, con riferimento alle aziende Aerospaziali.
Vincente è stata l’interrelazione tra ricerca interna ed estera perché molte imprese si sono rivolte a laboratori di ricerca esterni. Il motore dello sviluppo è il seguente: ricerca e internazionalizzazione di questa, anche perché i vincoli spesso provengono dal mercato e non dal credito. Anche Maurizio Maddaloni, Presidente della Camera di Commercio di Napoli, stabil' una tavola rotonda “ Strumenti finanziari per un efficace supporto alle PMI”, sottolinenado le necessità delle nuove regole di accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, anche se le seconde, definite come oltre cinquecento dipendenti, vanno annoverate tra le grandi.
Servono iniezioni di fiducia; evitando anche la ‘fuga’ degli investimenti locali; con una consapevolezza e operatività congiunta. Tante presenze tra banche e confindustria, nonché il Presidente del Gruppo Getra Marco Zigon.
Il Presidente di Nord e Sud, Pietro Perlingieri, lodò tutte iniziative, e alla domanda di Francesco Prisco “ Nel disastro della spesa che si è avuto nel passato nel mezzogiorno ha pesato di più il fattore quantità o quello qualità ?” , rispose che gli investimenti non vanno affrontati con qualunquismo, perché servono iniziative serie e mirate, soprattutto nella ricerca e nell’innovazione. E’ la cultura inalizzata che deve sostentare le imprese, tenendo bene in conto gli scopi precisi, e le stesse banche, che si sono palesemente mostrate non all’altezza delle necessità contingenti, devono aprirsi di più..
BRUNO RUSSO