FIIORENZA CALOGERO CON GENNARO VENDITTO E “NAPOLI…VOCE E CHITARRA”
Ci sono due tipi di approccio che il pubblico può avere nei confronti della melodia napoletana tradizionale; uno è quello più popolare nel senso culturale del termine, perché legato alla vetrina e al carosello che si è stabilito dalla metà del novecento ad oggi, e l’altro è quello che va dal ‘600 ai primi anni del ‘900; più difficile da riprendere se non con la ricerca accurata, dal momento che i mezzi di diffusione di allora non erano certo fluidi. Da tal punto di vista se una cantante come Fiorenza Calogero, interpreta tali melodie insieme a quelle più ‘moderne’ che caratterizzaro il periodo successivo, e lo fa con una forza e un timbro che non sembra uscire da un cd ma da un grammofono, allora le dimensioni appartengono ad un volume di talentuosità non comune, e la profondità fa la differenza.
Fiorenza Calogero è nata a Castellammare, in una terra che ci fa subito pensare a Caruso che l’ha tanto amata e contraddistinta, ma occorre anche collocarla in uno sviluppo del territorio e della gente senza dubbio diverso da quello della parte più a nord della Campania. Salerno è vicina, ma gli spazi tra Castellamare e la penisola sorrentina adducono alla leziosità e all’acquarello; così l’anfratto romantico diventa il rifugio delle passioni e dei colori che gli americani amavano tanto e che qui più di altrove riuscivano a trovare. Il mare e questa particolarità, portarono tanta ricchezza e anche la necessità di fare un discorso diverso, di qualità, dalla città delle acque alla curva di Amalfi: i fiori, il vento e le melenzane si unirono ai canti antichi, viscerali, colti e sicuramente nobili.
L’attività di Forenza Calogero, che ha il sorriso e la voce di questa terra, iniziò la sua attività teatrale nel 1998 con il maestro Roberto De Simone, per poi diventare solista solo per una affezione particolare alla stessa tradizione partenopea, che la ammalia più del normale, ma che in realtà la cerca per calzarle il vestito più ideale per lei, che è proprio la parte più antica e nobile di questa cultura canora. Così, dopo gli studi necessari, Fiorenza ha ricercato quelle che erano le sonorità più adatta alla sua persona e al suo lessico: diventò così oltre che una delle più passionali e languide interpreti della canzone classica napoletana, dalle ‘villanelle’ agli autori contemporanei, con tre opere all’attivo che ha sempre trasformato in concerti, ma sempre all’impronta del contatto con la gente, specialmente quella che proviene dal suo luogo natio.
I tre dischi che ne sono provenuti dimostrano l’asserto: “Fioreincanto” del 2007, curato da Maurizio Pica e improntato agli anni 50; “Fiorenza” del 2009, pubblicato dalla olandese ‘Cnr Entertainment’ intriso da contaminazioni pop e arricchito dal duetto con il tenore Vittorio Grigolo e dal vivo con Alessandro Safina, e infine “Sotto il vestito Napoli” del 2011, ove si è cercato di ‘spogliare’ la canzone napoletana da frizzi e lazzi, per porla nella spinta della sua forza naturale che le deriva dalla poesia di Di Giacomo, dalle atmosfere jazz di tanti locali americani, e dal percorso culturale che la musica ha fatto tra queste due tendenze.
Nel
“Il canto delle lavandaie del Vomero”, forse proprio la piu antica canzone di tradizione, nata da una ricerca minuziosa di perle culturali nascoste, è stata riproposta da Fiorenza Calogero nel concerto “Napoli…voce e chitarra” che andrà in onda nel Teatro Cat di Castellamare di Stabia, il 24 di Marzo alle ore 19; oltre che un appuntamento imperdibile, un’occasione preziosa per quei giovani che per curiosità o passione, si voglio addentrare nella cultura musicale napoletana come in un viaggio nel tempo, volto alla scoperte di fiori nuovi e passioni inusitate. Fiorenza si esibirà nella Sala Ciro Madonna, e riproporrà questo suo spettacolo che ha avuto sempre tantissimo successo.
L’accompagna il chitarrista Gennaro Venditto, definito musicista di talento di sinergica postura tra passione e follia, che alla fine sono essenziali per seguire al meglio il virtuosismo di Fiorenza.
Il talento, la tenacia e la caparbietà di Fiorenza Calogero si integrano alla sua forza di volontà nel diffondere una cultura che affascina anche per il pozzo di storie e finestre napoletane, che più si va indietro nel tempo, e più affascinano. Ella arricchisce il suo repertorio, quindi, non solo dell’egregia interpretazione dei classici immortali come “Torna ‘a Surriento” e “Era de maggio”, ma si infondono in una nuova linfa vitale perchè passionale, e capace di modulare l’arco dei sentimenti umani che accompagnano le vicende di una città martoriata, ma che se ne esce sempre alla fine, con la testa alta.
Notizie su Fiorenza Calogero sono reperibili sui vari hosting di rete, nonché sul suo sito www.fiorenzacalogero.it e sul giornale telematico www.corriereblu.net. Al suo concerto, oltre alle varie presenze di testate giornalistiche e tv varie, ci saranno le telecamere di Tele Libera Campania grazie al bravo e dinamico Giuseppe Nappa che realizzerà un filmato che sarà messo in onda uno dei Giovedi successivi alle ore
BRUNO RUSSO