L'essenziale e surreale scenografia sul palco ci fornisce già un anticipo della performance: un velo, un'altalena e dei fili intrecciati metafora di uno svelato, giocoso ed ingarbugliato linguaggio. Rezza è un abile giocoliere linguistico, usa le parole come birilli e le fa volteggiare fino a creare cerchi non concentrici di pensiero nella mente, tratta tematiche importanti ( omosessualità, pedofilia, sfruttamento del lavoro) con ironia dimostrando che la vera profondità è quella che riesce a toccare l'animo vibrando leggera nell'aria come un vento di maestrale che soffiando ti scuote.
È abilissimo nell'inserire termini lessicalmente ricercati in un'impalcatura di linguaggio comune esaltandone così l'aulicità ma allo stesso tempo la decifrazione di significato, è come una stele di Rosetta dall'enigma svelato. La parte dello spettacolo in cui gioca con i numeri è accattivante e coinvolgente e dimostra tutto il suo talento ed il suo ingegno, crea un apparente microcosmo che poi diviene un universo di relazioni, in cui ogni individuo è connotato da un numero le cui cifre diventano cifra di carattere, trasportandolo in incognite o costanti relazioni; sorprendente anche la memoria linguistica di Reza che non perde mai il filo del discorso come un abile e moderno Teseo che si districa in un labirinto di suoni vincendo la battaglia contro il Minotauro dell'oblio.
La sofisticata capacità di maneggiare il linguaggio è arricchita da un uso poliedrico e proteiforme della voce nonché da una mimica facciale singolare, in grado di esprimere tutte le sfumature di colore espressivo e da una corporeità potente e libera. Reza è un leggiadro ginnasta in una palestra linguistica in cui si esibisce con innata eleganza, acquista totale naturalezza anche il momento finale della sua nudità che diviene mera immagine perché agli occhi della mente appare completamente rivestito dalle sue parole. Reza è un abito di alta sartoria indossato con scarpe sportive, un eleganza indossata con naturalezza che non si attiene a modelli precostituiti perché è essa stessa modello di stile.
Angela Antonella Chiaiese